29-09-2014
Vino, addio al sapore di tappo grazie a un brevetto made in Italy
TRENTO - Addio al sentore di tappo nelle bottiglie di vino. L`azienda trentina Brentapack, del gruppo vicentino Labrenta, e il dipartimento di Fisica dell`Università di Trento hanno dato vita a un progetto di ricerca contro il fenomeno più temuto dai produttori di vino di tutto il mondo. Il brevetto, interamente made in Italy, consiste nella decontaminazione delle chiusure in sughero per il comparto vinicolo. Avviato nel 2013, lo studio riguarda la sanificazione del tappo, ovvero il processo che permette di eliminare il rischio che questo venga attaccato dal Tca, il tricloroanisolo, composto responsabile appunto del fastidioso `gusto di tappo`. `La produzione di chiusure esenti dal rischio del Tca rappresenta una frontiera importante per il settore enologico e un`alternativa valida al ricorso ai materiali sintetici. Una soluzione che consente alle aziende di essere più competitive, risolvendo un problema che comporta un danno economico rilevante`, spiega il titolare dell`azienda Gianni Tagliapietra. Si calcola, infatti, che le perdite che le cantine vinicole subiscono a causa della contaminazione del vino in bottiglia ad opera del Tca variano dal 2 al 5%, una quota che specialmente sulle grandi produzioni può fare la differenza. E sono ancora tante le aziende del settore della viticoltura che non si sono rassegnate a fare ricorso ai tappi sintetici, preferendo la naturalità di un materiale come il sughero. La conclusione della prima fase di questo progetto, che ha visto coinvolti 7 tecnici, tra cui 3 ricercatori, ha permesso di ottenere una riduzione molto significativa del Tca. La sanificazione del tappo ideata da Brentapack prevede ora un ulteriore sviluppo, tanto che si sta implementando il primo impianto pilota per la produzione. L`obiettivo di questa ricerca è l`eliminazione totale del Tca.