2020-10-28
Risorse europee e Covid 19 -
Previsioni P.S.R. per l''agricoltura del 2021 e del 2022
Estratto da un articolo di Angelo Frascarelli del 28.10.2020. Nel breve periodo, i PSR europei avranno a disposizione maggiori risorse finanziarie rispetto agli anni precedenti. Gli agricoltori potranno fare affidamento su uno stanziamento ordinario e su uno straordinario, che derivano dalle risorse messe a disposizione per la ripresa a seguito del Covid 19. Questa notizia deriva dal negoziato, in corso a Bruxelles, sul Recovery plan, sulla nuova Pac e sul regolamento transitorio. Vediamone i contenuti. Gli stanziamenti della prossima programmazione 2021-2027 Il 21 luglio 2020, i Capi di Stato o di Governo hanno trovato un accordo politico sulle risorse per affrontare la crisi pandemica e per finanziare le politiche europee 2021-2027. L’accordo politico del 21 luglio 2020 prevede due budget distinti: Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, per un importo complessivo di 1.074 miliardi di euro (a prezzi costanti); Fondo per la ripresa economica (Next Generation EU - Ngeu), del valore di 750 miliardi di euro (a prezzi costanti). Il QFP 2021-2027 è il bilancio settennale che costituisce la base per il finanziamento di tutte le politiche dell’Ue, compresa la Pac. Pertanto, l’accordo sul QFP riguarda tutta l’economia europea e, quindi, anche la Pac, perché in esso è contenuto lo stanziamento per il sostegno agricolo nel periodo 2021-2027. Next Generation EU è il Piano per uscire dalla crisi pandemica e gettare le fondamenta di un’Europa moderna e più sostenibile. Almeno il 30% dei finanziamenti a titolo del QFP e di Ngeu sarà destinato a progetti relativi al clima, nel rispetto dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue entro il 2050. La Pac nel QFP 2021-2027 Il quadro finanziario pluriennale (QFP) avrà inizio il 1º gennaio 2021 e sarà il primo dell’Unione europea a 27, a seguito dell’uscita del Regno Unito, con uno stanziamento complessivo di 1.074 miliardi di euro (a prezzi costanti). Il Consiglio europeo del 21 luglio 2020 ha previsto un importo complessivo settennale per la Pac di 386,7 miliardi di euro a prezzi correnti. Tale budget per la Pac è suddiviso in 291 miliardi di euro per il primo pilastro (pagamenti diretti + misure di mercato) e 95,6 miliardi di euro per il secondo pilastro (sviluppo rurale), a prezzi correnti. Dal 2021, quindi, le disponibilità finanziarie per la Pac saranno assicurate dal nuovo QFP 2021-2027, che mantiene grossomodo le stesse risorse della programmazione 2014-2020. Next Generation EU I fondi NGEU (750 miliardi di euro) sono destinati ai paesi e ai settori più colpiti dalla crisi del Covid 19. La maggior parte delle risorse (672,5 miliardi) saranno destinate ad uno strumento che prende il nome di “dispositivo per il recupero e la resilienza” (RRF). Il 70% delle sovvenzioni fornite dal RRF sarà impegnato negli anni 2021 e 2022 e il restante 30% sarà interamente impegnato entro la fine del 2023. Per l’Italia, primo paese beneficiario, sono previste sovvenzioni per un importo di 82 miliardi e prestiti per un importo di 127 miliardi, per un ammontare complessivo di 209 miliardi di euro. Gli Stati membri dovranno predisporre i loro Piani nazionali per la ripresa e la resilienza, che stabiliscono il programma di riforme e investimenti dello Stato membro interessato per gli anni 2021-2023. Oltre allo stanziamento per il “dispositivo per il recupero e la resilienza” (RRF), il programma Next Generation EU prevede altri 77,5 miliardi destinati ad altri programmi: - ReactEU, - Orizzonte Europa, - InvestEU, - politica di sviluppo rurale, - Just Transition Fund (JTF), - RescEU Una nuova misura dello sviluppo rurale di contrasto al Covid Il programma Next Generation EU ha previsto 8,2 miliardi di euro a prezzi correnti per la politica di sviluppo rurale (7,5 miliardi a prezzi costanti). Tali risorse si aggiungono allo stanziamento ordinario per lo sviluppo rurale. Queste risorse addizionali del secondo pilastro, erogate tramite lo Strumento dell’Unione europea per la ripresa (NGEU), sono finalizzate a “Misure di sostegno per riparare l’impatto della pandemia di Covid 19 sull’agricoltura e lo sviluppo rurale e preparare la ripresa dell’economia”. L’obiettivo è l’introduzione di cambiamenti strutturali nelle zone rurali, in linea con il Green Deal europeo, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici e ambientali della nuova “Strategia sulla biodiversità” e della nuova strategia “A Farm to Fork”. La quota destinata all’Italia, di tale stanziamento per lo sviluppo rurale, è di circa 900 milioni di euro, a cui aggiungere il cofinanziamento nazionale. Tali risorse del Ngeu per lo sviluppo rurale dovevano essere inserite nella programmazione della nuova Pac, ma la sua approvazione è in ritardo e si prevede che entrerà in vigore solamente dal 1° gennaio 2023. Un finanziamento per la ripresa dalla pandemia deve essere utilizzato immediatamente e non può attendere di essere speso dal 2023. Ecco il motivo per cui le Istituzioni Ue (Parlamento, Consiglio e Commissione) stanno decidendo, in queste settimane, di introdurre questo stanziamento nel regolamento transitorio, per essere poi utilizzato nel 2021 e 2022. Ngeu e regolamento transitorio L’introduzione nel regolamento transitorio dello stanziamento dello sviluppo rurale del Ngeu è stata votata dalla Comagri il 12 ottobre 2020; sarà poi adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri agricoli. La pubblicazione del regolamento è prevista per dicembre 2020. Questa soluzione consentirà di utilizzare la dotazione finanziaria di 8,2 miliardi di euro nei Psr per le annualità 2021 e 2022. In dettaglio si tratta di 2,387 miliardi per il 2021 (30%) e 5,683 miliardi per il 2022 (70%). Per l’Italia, si tratta di una dotazione aggiuntiva di 900 milioni di euro, più il cofinanziamento nazionale, che si aggiunge alla dotazione ordinaria dei Psr (1.370 milioni di euro, più il cofinanziamento nazionale). In totale i Psr nazionali potranno beneficiare, nei prossimi due anni 2021 e 2022, di una dotazione di 1,82 miliardi di euro annui che, sommato al cofinanziamento nazionale, arriva a 3,64 miliardi di euro annui. L’ammontare delle risorse. Adesso la responsabilità passa alle Regioni che dovranno aggiornare i loro PSR, includendo interventi coerenti con la strategia del Green Deal europeo, ovvero il perseguimento di obiettivi climatico-ambientali e innovazione. Cosa sceglieranno di fare le Regioni? Lo vedremo, ma certamente gli agricoltori avranno un’ampia possibilità di ottenere sostegni per investimenti “green”, azioni e progetti di sostenibilità ambientale, con risvolti anche occupazionali. Il regolamento transitorio A causa del ritardo nel dibattito sulla Pac post 2020, essa entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023. Allo scopo di gestire la transizione tra la Pac 2014-2020 e la Pac post-2020, la Commissione ha proposto un regime transitorio (COM(2019) 581 del 31.10.2019) per tutti gli strumenti della Pac: pagamenti diretti, Ocm e politica di sviluppo rurale. Questa proposta è attualmente in discussione al Parlamento e al Consiglio dei ministri agricoli; il negoziato è in fase avanzata e si prevede la sua approvazione a dicembre 2020. Il regolamento transitorio mira a fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno agli agricoltori europei per il 2021 e il 2022, tramite l’estensione dell’applicabilità del quadro giuridico esistente e gli adattamenti di alcune norme per traghettare la Pac fino all’istituzione del nuovo sistema. Di fatto, avremo una Pac biennale, che prosegue e adatta le regole attuali per i primi due anni della programmazione 2021-2027. Il testo del regolamento transitorio deve ancora essere aggiornato con le cifre del futuro bilancio dell’Ue, che non è stato ancora approvato. Infatti, il regolamento transitorio è uno dei pacchetti di proposte collegati al quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027; come tutte le disposizioni con implicazioni di bilancio sono in attesa dell’approvazione del QFP. Sviluppo rurale, proroga dei Psr attuali Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la Commissione propone norme transitorie al fine di garantire il passaggio tra i due periodi di programmazione pluriennale. Gli attuali Psr possono essere prorogati sino al 31 dicembre 2022. Durante il periodo transitorio, le misure degli attuali Psr 2014-2020 devono basarsi sulle norme e sugli strumenti attuali. L’estensione dei Piani di sviluppo rurale contempla la possibilità di presentare una richiesta di modifica di un programma di sviluppo rurale per gli anni 2021 e 2022, mantenendo invariata la quota complessiva del contributo di spesa del Feasr. I Psr possono prorogare i loro programmi di sviluppo rurale fino al 31 dicembre 2022 e finanziare tali programmi prorogati dalla corrispondente dotazione di bilancio per gli anni 2021 e 2022 (nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027); in altre parole, ci sono due anni in più, sia per gli impegni di spesa (dal 2020 al 2022) sia per l’erogazione delle spese (dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025).