09-07-2015
Wfo, Matteo Bartolini: `Per crescere l`agricoltura deve produrre reddito`. L`intervento del presidente del Ceja, associazione dei giovani agricoltori europei, all`assemblea della World Farmers Organiz
“L’agricoltura non produce soltanto beni alimentari, ma ha anche un ruolo sociale. Non possiamo dimenticarlo, in particolare noi giovani agricoltori, che abbiamo una grande responsabilità per il futuro: produrre di più con meno”. Così dice intervenendo all’assemblea della World Farmers Organization Matteo Bartolini, presidente del Ceja, l’organizzazione dei giovani agricoltori europei, che rappresenta due milioni di agricoltori, suddivisi in 31 organizzazione in 24 Paesi europei. Risorse idriche e suoli sono i due osservati speciali “proprio nell’anno in cui trovano la giusta attenzione, essendo il 2015 l’anno internazionale del suolo”. “Tutti puntano a sottolineare come nel 2050 saremo 9 miliardi di persone e che servirà più cibo – evidenzia Bartolini – ed è vero. La vera sfida non sarà solamente produrre di più, ma anche pensare a come farlo con meno terreno agricolo a disposizione. Perché dovremo anche pensare che le persone in più sulla terra avranno bisogno di mangiare e di un tetto sulla testa. Questo significa che servirà suolo per coltivare e per costruire abitazioni. Il rischio che il suolo agricolo possa venire ridotto per effetto di un’espansione demografica necessita di meccanismi premianti per promuovere l’agricoltura che innova”. Fondamentali, per il numero uno del Ceja, le nuove tecnologie, che dovranno essere “al servizio dell’agricoltura familiare”, con ricerca e innovazione su misura, “dall’agricoltura di precisione agli strumenti in grado di migliorare la produzione e la sicurezza alimentare”. Spazio anche a food security e food safety, con la sicurezza di avere più prodotto e più sano. “Dovremo fare in modo che nel mondo si diffondano l’uso di internet, la banda larga, i sistemi satellitari – incalza Bartolini – altrimenti le nuove tecnologie non ci aiuteranno nel raggiungimento degli obiettivi che l’Organizzazione mondiale degli agricoltori raccomanda”. Ricerca e sviluppo del settore primario, un binomio che lo stesso Partenariato europeo per l’innovazione cerca di incentivare. “Lo chiede anche la società civile, consapevole che senza un percorso parallelo le prospettive di crescita dell’agricoltura si allontanano, causando gravi problemi nell’emergenza prioritaria che è la fame nel mondo”. Allo stesso tempo “è fondamentale preservare l’ambiente, tenendo ben presente che le pratiche agricole adottate in passato non sempre sono oggi ripetibili e che bisogna sapersi adattare alle nuove esigenze del pianeta”. Fondamentale leva per la crescita dell’agricoltura è la sostenibilità economica. “Se gli agricoltori non raggiungono la sostenibilità economica è impossibile chiedere loro di investire per la ricerca”. “In Europa il reddito di un agricoltore è in media il 50% più basso rispetto a quello di un imprenditore di qualsiasi altro settore economico”, dice il presidente del Ceja. Ecco, allora, che la redditività delle imprese agricole si configura come una vera e propria urgenza, in particolare alla luce della situazione relativa all’età media dei capi-azienda. “Oggi in Europa più del 30% degli agricoltori è over 65, mentre solo il 7% è sotto i 35 anni di età.. Non possiamo pensare che l’agricoltura possa essere un`attività attrattiva, per quanto parliamo di un bellissimo lavoro bellissimo, se si opera senza produrre reddito. L’ingresso dei giovani è prioritario se si vuole compiere un percorso di innovazione, essendo loro i più vicini all’utilizzo delle nuove tecnologie”. Fra gli esempi di innovazione Bartolini parla anche dell’azienda che conduce in Umbria, nella quale coltiva anche tartufi. “Nel terreno sono state inserite delle sonde che più volte all’ora fanno un’analisi dei suoli – spiega – per conoscere il fabbisogno idrico e delle sostanze organiche, in modo da intervenire solo quando serve ed evitare sprechi di acqua e altre risorse”. Di Matteo Bernardelli. Da AgroNotizie.