30-06-2015
Unaitalia sconfessa i pregiudizi su pollo: no ormoni, no gabbie.
Nonostante il 73% degli italiani affermi che la carne di pollo è sicura e 8 italiani su 10 dicono di sentirsi garantiti dalla qualità e dalla sicurezza della produzione italiana, la maggior parte di essi finisce per essere vittima di pregiudizi e di falsi miti. Lo afferma Unaitalia, l`associazione che rappresenta la quasi totalità dei produttori avicoli italiani che ha promosso la campagna `6 Verità sul pollo (che gli italiani ancora non sanno)`. La campagna sbarcherà anche sui social con gli hashtag #nonfareilpollo e #conoscilodavvero. Difatti, spiega Unaitalia, in base a un`indagine commissionata alla Doxa, c`è chi ancora crede che i polli siano allevati in batteria (e invece non esistono più da 50 anni), chi è convinto che gli allevatori usano gli ormoni per favorire la crescita dei polli (e invece gli ormoni in Italia e in Europa sono vietati e per di più non servono a nulla nell`allevamento avicolo), e chi infine pensa che le carni bianche siano meno nutrienti di quelle rosse (ed invece il contenuto in proteine e ferro è lo stesso per tutti i tipi di carne). C`è poi chi teme che negli allevamenti avicoli si usino antibiotici in modo indiscriminato (non è così, si usano solo quando servono), chi lava il pollo prima di cucinarlo (non serve a nulla, anzi é sconsigliato) e chi non sa che tutto (o quasi) il pollo che portiamo sulle nostre tavole è nato, allevato e confezionato in Italia. Nel dettaglio, spiega Unaitalia, ormoni ed estrogeni non vengono mai utilizzati negli allevamenti italiani di polli e tacchini e non c`è dunque alcun rischio di trovare residui di queste sostanze. Eppure l`87% degli italiani ancora oggi crede che i polli crescano più velocemente di un tempo grazie alla somministrazione di ormoni ed estrogeni. In verità, l`utilizzo di queste sostanze negli allevamenti è illegale, vietato da norme italiane ed europee. Per quanto riguarda gli antibiotici, sono usati solo a scopo curativo. Non vengono mai usati per favorire la crescita degli animali, pratica vietata in Europa dal 2006, tuttavia ancora utilizzata negli Stati Uniti. Inoltre, negli allevamenti italiani, è sempre rispettato il cosiddetto `periodo di sospensione`, cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che il pollo venga avviato al consumo. Sul pregiudizio dei polli allevati in gabbia, la verità è - osserva Unaitalia - che in Italia da oltre 50 anni le gabbie non esistono più e nessun pollo o tacchino è allevato in batteria. Oggi il 100% dei polli italiani viene allevato a terra, all`aperto o, più frequentemente, all`interno di ampi capannoni ben areati e illuminati, dove i polli razzolano liberamente su strati di paglia o truciolati di legni assorbenti e igienici. Inoltre, molti capannoni di ultima generazione sono dotati di speciali `botole` che permettono agli animali di uscire all`aperto. Il fatto è che gli italiani confondono i polli con le galline. L`allevamento delle galline ovaiole può avvenire a terra, all`aperto o in batteria. L`utilizzo delle `gabbie` viene preferito da molti allevatori perché favorisce l`igiene delle uova, che non entrano in contatto con le deiezioni degli animali. Tra i luoghi comuni più duri a morire c`è quello di lavare il pollo prima di cucinarlo. Tuttavia, lavare il pollo prima di cucinarlo non solo non serve a nulla, ma da un punto di vista igienico è anche sconsigliato. Per 7 italiani su 10 la carne bianca contiene poco ferro: in realtà sono vittime del luogo comune secondo cui è il colore della carne a determinare la quantità di ferro e proteine, che quindi sarebbe presente in abbondanza nelle carni rosse. In realtà, nonostante siano bianche, le carni di pollo e tacchino hanno più o meno lo stesso contenuto di ferro di quelle `rosse`. È solo la mioglobina che fa la differenza, ma solo da un punto di vista `cromatico` e non nutrizionale. Anche il contenuto in proteine è più o meno lo stesso per tutte le carni ed è molto elevato. Da dove viene infine il pollo che portiamo in tavola? Quasi 1 italiano su 2 non sa che il 99% del pollo che mangiamo in Italia è nato, allevato, macellato e confezionato nel Bel Paese. Notizia ANSA