19-01-2015
EXPO 2015 – Cinque mila imprese sarde dell’agroalimentare e del tipico-tradizionale si propongono a 20 milioni di “clienti” di tutto il mondo.
Fare rete, avere visibilità, creare una piattaforma di vendita ed essere pronti per distribuire i prodotti sardi in tutto il mondo. Tutto questo per le oltre 5 mila imprese sarde dell’agroalimentare e del tipico-tradizionale che avranno la possibilità di far conoscere le proprie produzioni alla platea di oltre 20 milioni di visitatori del prossimo EXPO2015, in programma a Milano dal prossimo maggio. Secondo il progetto di Confartigianato Sardegna, le imprese artigiane e non, produttrici di pane, pasta, dolci, formaggi, olio e vino ma anche di tappeti, tessuti, legno, sughero e gioielli, lavoreranno in “rete” e sfrutteranno l’opportunità di essere presenti a una manifestazione di caratura mondiale, attraverso una serie di attività che si svilupperanno nella città di Milano e nel perimetro della Fiera. Per 6 mesi, le imprese potranno proporre i propri prodotti attraverso eventi-degustazione nei locali, ristoranti e negozi sardi di Milano, con una intensa attività di promozione della qualità della vita della Sardegna, mediante totem multimediali, attraverso una piattaforma di vendita on line e una per gli incontri e le vendite tradizionali. Tutto questo con l’obiettivo di incontrare compratori provenienti da tutto il mondo. Sono 3.662 i laboratori e le botteghe artigiane sarde dell’agroalimentare pronte a soddisfare ogni tipo di palato e a offrire ai clienti un ventaglio di prodotti straordinari per qualità, gusto, tradizione e genuinità. Di queste, ben180 offrono prodotti di altissima qualità, lavorati, trasformati e certificati secondo i marchi Dop, Igp e Stg. E` invece di 166 milioni di euro il giro d’affari dell’export, mentre 184 sono i prodotti agroalimentari tradizionali riconosciuti provenienti dalla Sardegna. Delle quasi 3.662 imprese attive nell’alimentare, 1.443 sono pasticcerie, panifici e gelaterie; 1.656 sono attive nei servizi da asporto; 236 sono pastifici; 53 sono attive nella lavorazione e trasformazione della carne; 44 nel lattiero caseario; 48 operano nel settore delle spezie e dei condimenti; 42 nella produzione di oli e grassi vegetali e animali; 27 nella lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi e pesce; 32 nell’ambito dei vini, birre e distillati vari; 34 nella lavorazione delle granaglie; 47 in altre produzioni. A livello provinciale, a Cagliari ci sono 1.461 imprese, a Sassari 1.175, a Nuoro 728 e a Oristano 298. L’export italiano dell’agroalimentare rappresenta il 7% del Made in Italy e segna una crescita del 2,9% rispetto allo scorso anno. I mercati più dinamici sono quelli UE: si esportano vini per 3.187 milioni di euro, paste alimentari per 1.469 milioni di euro, formaggi e latticini per 1.429 milioni di euro, pomodori e preparati per 951 milioni di euro. Incrementi dell’export a doppia cifra verso la Francia (38,2%), il Regno Unito (30,3%), gli Stati Uniti (21,9%) e i Paesi bassi (15,1%). Nell’artigianato tipico-tradizionale le imprese sono circa 770, con 1300 addetti. Questo settore rappresenta il 2% dell`artigianato regionale (37.877 imprese), con un valore aggiunto (stimato) di circa 95 milioni di euro. Da: Confartigianato Imprese Sardegna.